Ac Prato, la cordata degli imprenditori locali: “Il capitolo è chiuso”

La risposta da parte del gruppo di imprenditori pratesi alle accuse lanciate da Commini: "Non siamo disposti a partecipare a nessuna trattativa al rialzo o a differenti proposte"

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“Il capitolo è chiuso: non siamo disposti a partecipare a nessuna trattativa al rialzo o a differenti proposte. I debiti rimangono debiti, che vengano spalmati in un anno o in cinque anni. Questo non è il nostro modo di gestire le società. Noi, con spirito di servizio, ci eravamo messi a disposizione della città. Con la massima serietà avevamo fin da subito messo sul piatto un’offerta massima, probabilmente superiore anche alle idee iniziali. Questo perché il tempo stringeva e perché volevamo immediatamente lavorare per costruire progetto e squadra. Adesso auguriamo il meglio a Commini e ci spiace apprendere che non vada avanti nemmeno con l’altra trattativa, di cui siamo venuti a conoscenza solo quando ci è stata comunicata l’indisponibilità a lasciarci l’esclusiva nelle interlocuzioni per l’acquisto dell’Ac Prato”. 

Risponde così la cordata degli imprenditori pratesi all’intervista rilasciata alla stampa dal presidente dell’Ac Prato, Stefano Commini. Un intervento, quello della cordata, che vuole fare chiarezza su vari passaggi effettuati dal numero uno biancazzurro. “Il primo contatto con i rappresentanti dell’Ac Prato c’è stato a fine marzo – spiegano -. Da quel momento nessuno di loro si è più fatto sentire fino a fine maggio. Nonostante questo, visto che i tempi stringevano, abbiamo subito fatto un’offerta massima, che non prevedeva assolutamente di ripianare tutti i debiti della precedente gestione. Noi volevamo rilevare una società sana, proprio come Commini ha fatto qualche anno fa. Anche perché i soldi che venivano stanziati servivano anche per costruire la squadra e dare gambe al nuovo progetto. La cifra, evidentemente, non è stata ritenuta congrua da Commini. Ora però non siamo nemmeno disposti ad ascoltare e leggere inesattezze. A parlare per noi ci sono date e pec, che se il presidente vuole può mettere a disposizione della città. Mail alle quali non è stata data risposta”.

La cordata si sofferma anche in merito alla lettera d’intenti. “Una Loi, visto lo spessore dei professionisti incaricati, si poteva modificare in mezza giornata – dicono -. Quindi da giovedì a lunedì c’era tutto il tempo, ma evidentemente non c’erano per Commini le basi per dare importanza alla nostra proposta”. Poi la replica anche sul punto delle trattative faccia a faccia. “Noi non vogliamo alimentare ulteriori polemiche, ma nemmeno passare come capri espiatori – aggiungono -. Noi non avevamo e non abbiamo un frontman, bensì eravamo tutti rappresentati da un avvocato di altissimo livello, specializzato in sport a livello nazionale. Un professionista totale, così come ne avremmo scelti degli altri per fare da dirigenti, direttori e allenatori. La parte imprenditoriale doveva solo finanziare il progetto e controllare i conti, senza fare emergere singole figure. Questo per assicurare compattezza e futuro al progetto. Presi singolarmente gli imprenditori sono tutte persone di grande spessore e forza economica, ma volevano un progetto comune non di un singolo. Quindi i quattro/cinque imprenditori trainanti di cui parla Commini sono solo un suo pensiero. Se Commini invece ha deciso di fare un cammino in solitaria lo rispettiamo, ma a questo punto noi ci tiriamo fuori, perché i tempi ora sono stretti e non possiamo permetterci di fare figuracce”. 

La cordata sottolinea anche che “la questione politica di incertezza in Comune non ha influito sulla decisione, anche se capiamo che l’arrivo di un commissario prefettizio crea uno stallo su molte questioni”. Infine la replica sulle contestazioni. “Nessuno di noi imprenditori è andato o andrà al campo a protestare contro Commini – concludono -. Se così fosse ci sembrerebbe molto strano. Ora gli auguriamo il meglio, auspicando un futuro all’altezza delle aspettative della tifoseria e della città. Sottolineiamo, infine, che visti i tempi ristretti e la delicatezza della situazione, ci siamo comunque mossi con coraggio proprio per il bene della squadra e della città”.