La Palla Grossa non si giocherà: la crisi comunale blocca l’evento

Con il Comune di Prato commissariato è saltata la nomina della commissione di valutazione utile alla pubblicazione del bando

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La Palla Grossa non si farà. Con tutta probabilità, le attese semifinali del fine settimana del 20 e 21 settembre e la finale prevista per sabato 27 settembre non si disputeranno. A spegnere l’entusiasmo e le aspettative dei rioni è il terremoto politico-giudiziario che ha colpito il Comune di Prato, paralizzando l’iter amministrativo necessario per autorizzare lo storico evento sportivo.

Dopo nove anni dall’ultima volta, l’edizione 2025 avrebbe segnato il ritorno dell’antico gioco in piazza Mercatale, con un calendario già definito e accoppiamenti sorteggiati. Sabato 20 settembre si sarebbero sfidati gli Azzurri di Santa Maria contro i Rossi di Santa Trinita, mentre domenica 21 era in programma la rivincita dell’ultima finale tra i Verdi di San Marco (campioni in carica) e i Gialli di Santo Stefano. La finalissima era attesa per sabato 27 settembre, alle 18 circa.

Il 24 maggio scorso, durante l’iniziativa “La piazza dei bambini”, l’assessore al centro storico Diego Blasi aveva organizzato il sorteggio ufficiale degli accoppiamenti, dando di fatto il via libera agli allenamenti dei calcianti. La manifestazione d’interesse per l’organizzazione dell’evento, comprensiva anche degli eventi collaterali, si era chiusa il 30 maggio. Tuttavia, la mancata nomina della commissione di valutazione ha bloccato la pubblicazione del bando per l’assegnazione dell’organizzazione. Una lacuna formale che oggi pesa come una pietra, rendendo quasi impossibile per il commissario prefettizio rilasciare il nulla osta.

«Ovviamente l’organizzazione della Palla Grossa è marginale rispetto a quello che sta succedendo a Prato», ha commentato con amarezza Gabriele Villoresi, presidente del Comitato della Palla Grossa. «Resta comunque il rammarico di vedere quasi sicuramente sfumare tutto dopo tante aspettative, frutto di un lungo lavoro».

La giunta Bugetti aveva stanziato 100mila euro annui per l’organizzazione di due edizioni, e quella del 2025 sarebbe stata il rilancio in grande stile della manifestazione, fortemente legata all’identità storica e culturale della città. Un rilancio che adesso appare compromesso, a meno di miracoli dell’ultimo minuto. Nel frattempo, i rioni e i calcianti restano in attesa. Ma l’aria di festa che da sempre accompagna settembre sembra quest’anno destinata a rimanere solo un ricordo.