L’Istituto Medico Toscano si amplia: diventerà una struttura ospedaliera poli-specialistica. Previsti ottanta posti letto, percorsi di cura innovativi e macchinari di ultima generazione

Il progetto è stato presentato alla città di Prato durante il percorso partecipativo tenuto al Centro Pecci. La struttura di 4.000 metri quadri, con sette sale operatorie, sarà accreditata con l’Asl Toscana Centro. Ci saranno anche terapie sub-intensive facilmente convertibili in terapie intensive in caso di emergenze come quella vissuta col Covid

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Ottanta posti letto, sette sale operatorie, strumentazioni di ultima generazione per migliorare la sicurezza del paziente e diminuire i tempi di degenza, intelligenza artificiale per supportare il lavoro del personale sanitario, predisposizione di terapie sub-intensive facilmente convertibili in terapie intensive in caso di emergenze. Sono i numeri e le caratteristiche innovative del piano di ampliamento dell’Istituto Medico Toscano, la Casa di Cura di via Barsanti a Prato, guidata dall’amministratore delegato Alessandro Brafa, che adesso vuole ampliarsi per diventare una struttura ospedaliera poli-specialistica. In totale le due aziende sanitarie, Istituto Medico Toscano, e la futura ‘Imt Hospital’ garantiranno al territorio ben 10 sale operatorie, 88 posti letto, 36 ambulatori, oltre a repato di radiologia con 2 risonanze magnetiche ad alto campo, Tac, 7 ecografi, RX Mammografia, oltre ad un ampio reparto di fisioterapia. Le foto e la comunicazione del progetto sono state curate dalla Sdb Comunicazione.

Dopo la votazione della pubblica utilità da parte del consiglio comunale e il riconoscimento in commissione urbanistica della presenza di tutte le caratteristiche necessarie da parte del polo sanitario per essere accreditato e convenzionato con l’Asl Toscana Centro, adesso il progetto è stato presentato alla città durante un’assemblea pubblica. I tecnici comunali e i progettisti dell’Istituto Medico Toscano hanno infatti illustrato il piano di ampliamento nell’ambito del percorso partecipativo tenuto al Centro Pecci, alla presenza di cittadini, istituzioni, tecnici e addetti ai lavori. L’ampliamento dell’Imt prevede la realizzazione di una struttura sanitaria di circa 4.000 metri quadri, suddivisi su tre piani. L’immobile sarà a vetri, in continuità con l’esistente struttura di via Barsanti, alla quale sarà collegata al piano terra attraverso un corridio e con una copertura fotovoltaica unificata. I pannelli solari renderanno energeticamente autonoma la struttura e inoltre ci sarà al piano interrato una vasca di accumulo delle acque meteoriche che verranno poi utilizzate per gli usi consentiti dalla legge. Parliamo di un investimento che supera i dieci milioni di euro fra realizzazione dell’ampliamento e allestimento degli spazi interni.

“La nuova struttura nasce come un polo di supporto al servizio sanitario pubblico – sottolinea Brafa -. Un centro di riferimento per la cittadinanza, innovativo, in grado di fornire risposte rapide e di qualità. Siamo infatti convinti che il privato abbia l’unico scopo di supportare l’azienda pubblica, attraverso modalità sussidiarie di intervento pragmatiche, innovative, sicure e veloci nelle politiche decisionali e nelle programmazioni a medio e lungo termine”.

Una volta ottenuta l’approvazione definitiva del progetto da parte del consiglio comunale, si partirà con i lavori, per poi andare ad accreditare e convenzionare la struttura con il sistema sanitario pubblico, facendo sì che rappresenti un vero e proprio piccolo ospedale. A servizio della struttura ci sarà anche un bar/ristorante, accessibile puree dall’esterno. I tempi di realizzazione dell’ampliamento si aggirano fra i 18 mesi e i 24 mesi. L’immobile sarà nella massima classe energetica. La struttura verrà dotata di parcheggi a servizio del personale nel piano interrato e poi saranno realizzate aree pubbliche di sosta, aiuole e percorsi pedonali per un totale di 1.200 metri quadri che saranno ceduti all’amministrazione comunale. Previsti anche extra-oneri di urbanizzazione che poi il consiglio comunale stabilirà a quale zona della città destinare. L’intera struttura è pensata per garantire efficienza, sicurezza e sostenibilità, con antisismica conforme alle normative più recenti, percorsi di evacuazione studiati per la massima efficacia in caso di calamità, progettazione in linea con i più elevati standard di sicurezza e sostenibilità. Poi c’è l’innovazione in ambito chirurgico: nuovi criteri e protocolli per la riduzione del rischio di infezioni post-operatorie, adozione della mini-chirurgia con un approccio minimamente invasivo per un recupero più rapido e meno traumatico del paziente. E ancora una sala operatoria ibrida altamente tecnologica per interventi complessi, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per facilitare la gestione ospedaliera, per supportare tutto il personale sanitario a ogni livello e per processi più snelli ed efficienti, con maggiore precisione nelle diagnosi e nelle cure successive. Infine la predisposizione di terapie sub-intensive facilmente convertibili in terapie intensive in caso di emergenze, proprio come quella recentemente vissuta con la pandemia scaturita dal Covid.

“Dopo dieci anni di crescita continua, adesso vogliamo concretizzare un secondo step molto ambizioso – conclude Brafa -. D’altronde il mio vero sogno è sempre stato quello di fare sanità ad alti livelli. Ora siamo vicini all’ottenimento di tutti i permessi per iniziare i lavori e mettere a disposizione della città, della regione e del servizio sanitario pubblico una struttura sanitaria d’eccellenza, innovativa e all’avanguardia”.