Piano strategico Aree Interne, la preoccupazione dello Spi Cgil Prato Pistoia: “Assurda la volontà del governo di abbandonare alcuni territori. Servono tutele e investimenti”

Secondo il sindacato “il provvedimento governativo rischia di mettere in difficoltà alcune aree della Valbisenzio in provincia di Prato e grande parte della Montagna Pistoiese”. “Presto incontri con sindaci e cittadini per contrastare questa politica scellerata”

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“Leggiamo con preoccupazione il nuovo Piano strategico nazionale delle Aree Interne appena approvato dal governo Meloni. Il tema delle aree interne è da tempo presente nel dibattito pubblico e nasce dalla giustificata preoccupazione per il loro progressivo spopolamento: col calo della popolazione cala anche il presidio di ampie porzioni di territorio visto che le aree interne occupano quasi il 60% dell’intera superficie nazionale. Il governo vuole limitare l’impegno verso le aree in cui lo spopolamento apparirebbe ‘irreversibile’: come dire che vi sarebbe una porzione di tali aree in cui ogni sforzo di frenare lo spopolamento risulterebbe vano. Tanto vale rinunciarvi, concentrando le risorse altrove. Una visione che non ci trova affatto d’accordo”. Lo Spi Cgil Prato Pistoia raccoglie l’appello regionale contro il piano del governo sulle Aree Interne e rilancia con forza la necessità di un maggiore sostegno a queste porzioni di territorio toscano. Un piano che riguarda da vicino una porzione di Valbisenzio in provincia di Prato e una grande parte della Montagna Pistoiese.

“Le risorse messe a disposizione sono esigue – spiegano dallo Spi Cgil Prato Pistoia -. Un piano che non tiene contro dell’impatto ambientale derivante dallo spopolamento di queste zone, e che comporta la perdita di manutenzione del territorio, con gravi conseguenze anche per i centri urbani. Noi come Spi e come Cgil esprimiamo quindi grande preoccupazione verso queste scelte governative: in queste aree servono investimenti non abbandono. Sono un patrimonio enorme da salvaguardare”.

Il sindacato ricorda che contro lo spopolamento ci sono anche “motivazioni strettamente economiche relativamente alle attività che possono svolgersi nelle aree interne, anche in quelle più periferiche e che riguardano alcune produzioni importanti: dal settore forestale, a quello agroalimentare a quello turistico; inoltre, la produzione di energia e di acqua – due risorse che tendono a divenire sempre più importanti nel prossimo futuro – ha qualche riferimento con ciò che accade nelle aree interne. In un futuro in cui il modello basato sulle sole esportazioni rischia di indebolirsi il sostegno ad alcune produzioni locali è tutt’altro che banale”.

“Lo Spi Cgil Prato Pistoia continuerà a denunciare e a contrastare queste scelte irresponsabili – conclude il sindacato -. Con le nostre Leghe presenti fra Prato e Pistoia coinvolgeremo le istituzioni locali, i cittadini e le tante associazioni per intraprendere tutte quelle iniziative necessarie a contrastare questa politica scellerata”.