Sabato 5 luglio, alle ore 10, presso il Salone del Consiglio Comunale di Prato (Piazza del Comune, 2), si terrà l’incontro “Tifosi e Club: percorsi di partecipazione e responsabilità condivisa”, promosso dal vicepresidente della FIGC Toscana Massimo Taiti.
Un appuntamento importante per riflettere sul ruolo che tifosi e imprenditori locali possono avere nella salvaguardia e nel rilancio dei propri club sportivi, in particolare in un momento critico per l’AC Prato, storica squadra cittadina, che rischia di non iscriversi al prossimo campionato di Serie D.
Un convegno tra analisi e proposte
L’incontro sarà un’occasione di approfondimento sulle forme di partecipazione e cooperazione già sperimentate con successo all’estero, come l’associazionismo tedesco e i supporters’ trust inglesi.
Tra i temi centrali del convegno:
- Partecipazione attiva: strumenti, organizzazione e finalità;
- Modelli di partecipazione: l’associazionismo tedesco e i supporters’ trust inglesi;
- Esempi pratici da Germania, Inghilterra e Scozia;
- Il ruolo dell’associazione/cooperativa nel contesto locale;
- Vie per l’integrazione dei tifosi nella governance societaria.
L’incontro vedrà la partecipazione di Supporters in Campo, la rete nazionale nata nel 2013 per promuovere modelli sostenibili di gestione e proprietà dei club sportivi, coinvolgendo attivamente i tifosi nei processi decisionali. Per l’occasione interverranno il presidente dell’associazione Stefano Pagnozzi, e i consiglieri Fabio Guarini e Diego Riva.
Tra gli ospiti anche Paolo Mangini, presidente del Comitato Regionale Toscano della LND.
La proposta: tifosi proprietari del 50,1% della società
Il vicepresidente Massimo Taiti lancerà durante il convegno una proposta concreta per il rilancio dell’AC Prato: un modello di azionariato popolare in cui i tifosi possano diventare proprietari del 50,1% delle quote societarie, con lo scopo di garantire una gestione trasparente, partecipata e radicata sul territorio.
Una proposta coraggiosa, che punta a salvare il club biancazzurro da una crisi profonda: il presidente in carica Stefano Commini ha infatti dichiarato di non avere intenzione di iscrivere la squadra alla Serie D.
L’idea dell’azionariato popolare arriva in un momento delicato. Il gruppo dei cosiddetti “volenterosi”, una cordata composta da circa 40 imprenditori pratesi che si era avvicinata all’acquisto del club, ha recentemente ritirato il proprio interesse. In una nota, il gruppo ha dichiarato:
“Non siamo disposti a partecipare a nessuna trattativa al rialzo o a differenti proposte. I debiti rimangono debiti, che vengano spalmati in un anno o in cinque. A questo punto ci tiriamo fuori, i tempi sono troppo stretti e non vogliamo fare figuracce”.
Nonostante questa frenata, non è del tutto escluso che possano esserci sviluppi in extremis. Tuttavia, il tempo stringe: il destino del Prato calcio è appeso a un filo.