Startit festeggia 25 anni di innovazione inaugurando la nuova sede e guardando al futuro
Il nome ‘Startit’ va letto un po’ alla pratese, e starebbe per ‘avvialo’. Il richiamo è all’attività di un’azienda nata nel 2000, dall’idea dei due soci Massimo Bonechi e Fabrizio Dominici, per sviluppare i primi nascenti siti internet, in un mercato ancora tutto da conoscere e sviluppare. Una sorta di start up moderna, con l’unica differenza che all’epoca nemmeno si sapeva cosa fossero di preciso le start up. Oggi, 25 anni dopo, Startit è un’impresa che lavora per clienti in tutto il mondo, capace fra le varie cose di geo-localizzare, con una precisione pressoché totale, qualsiasi asset aziendale. Un’impresa che si occupa di sviluppo di tecnologie innovative applicate a qualsiasi settore aziendale, con 16 dipendenti, decine di collaboratori esterni, e una nuova sede di 860 metri quadri da poco inaugurata in via del Romito. Uno spazio con uffici a vetri, sale riunioni e spazi in comune che rappresenta pienamente lo spirito innovativo aziendale.

“E’ stata la curiosità che ci ha trainato in tutti questi anni e che ci ha portato a non fermarci mai a solo ciò che conosciamo – spiegano Dominici e Bonechi -. Anzi noi studiamo tutto ciò che ci affascina e che vogliamo conoscere meglio. Un esempio su tutti? Il mondo della geo-localizzazione non lo conoscevamo per niente. E invece lo abbiamo studiato e abbiamo trovato una soluzione. Ogni progetto è una sfida, da studiare, sperimentare, arrivando a creare un prodotto unico sul mercato: sostenibile sia per l’azienda che per i clienti”.

Startit nasce nel 2000 in una piccola sede in via Alfani a Galciana. Il primo lavoro di rilievo arriva in collaborazione con la Diocesi: il sito web per monitorare l’andamento del restauro dell’affresco di Filippo Lippi all’interno del Duomo di Prato. Poi le collaborazioni con Nikon e Leica per lo sviluppo di software per il controllo della qualità dei sistemi gps. E proprio in questo ambito nasce la piattaforma di punta di Startit, che ancora oggi viene richiesta in tutto il mondo. “Si chiama Fleet2track e viene utilizzata da 2.300 clienti in Italia e all’estero ogni giorno per monitorare i veicoli – proseguono Bonechi e Dominici -. Insieme percorriamo ogni giorno oltre 1.250.000 di chilometri su tutti i tipi di strade. Abbiamo 25mila installazioni fra Italia, Sud America, Europa, Nord Africa. Una soluzione integrata che ci consente di monitorare autoveicoli, furgoni, mezzi pesanti. In realtà poi siamo trasversali come settori: lavoriamo su agricoltura, movimento terra, logistica, rifiuti. Possiamo tracciare anche strumentazioni, container. Tutto con uno scarto di precisione al massimo di cinque metri”.

L’azienda nel corso degli anni si è ingrandita sempre di più, passando di sede in sede: viale Montegrappa, via Galcianese, e oggi il regalo per i 25 anni di attività con l’inaugurazione degli spazi di via del Romito. Un cammino di crescita costante, così come sono sempre maggiori i settori di specializzazione. Due in particolare si stanno sviluppando sempre di più: mixed reality, sviluppando applicazioni tramite visori per esperienze immersive, e blockchain da utilizzare soprattutto in ambito industriale e culturale. “La mixed reality la stiamo sviluppando molto in ambito industriale – sottolineano Dominici e Bonechi -. Invece di portare i macchinari in fiera in giro per il mondo, sviluppiamo alle aziende un catalogo on line. Di fatto indossando i nostri visori i clienti possono vedere e ‘toccare’ dal vivo i macchinari. Tra l’altro in dimensione reale, guardando ogni singolo bullone. Un’operazione che consente l’abbattimento dei costi per le aziende e anche di garantirsi un effetto marketing. L’altra sperimentazione è utile nel supporto tecnico: col visore si capisce il problema senza andare a controllare dal vivo il macchinario installato all’altra parte del mondo. La blockchain, invece, la stiamo implementando per ottenere la certificazione di un dato immutabile. Penso ad esempio all’ambito forense: fai un sopralluogo sulla scena del crimine e certifichi un dato che non potrà mai più essere modificato. Oppure un altro ambito di applicazione può essere quello della sostenibilità, per certificare i dati della filiera”.

Infine uno sguardo al futuro. “La direzione è quella di esplorare sempre di più le applicazioni sulla geolocalizzazione, affrontando anche il tema dell’intelligenza artificiale – concludono -. Inoltre vogliamo continuare ad affrontare nuove tecnologie, cercandogli possibili collocazioni di business”.
