“E’ bastato il rifacimento di un tetto in via Santa Margherita per mettere in crisi tutto il sistema viario del traffico del centro storico. Una difficoltà, per fortuna arrivata fra luglio e agosto, con le scuole chiuse, che ancora una volta fa emergere che la sola soluzione disponibile e realistica per il nodo di piazza Mercatale è quella da noi propugnata del sottopasso da via Arcivescovo Martini a via Sant’Antonio/via Cavallotti. Un progetto attuabile, se c’è volontà vera, in tempi ragionevoli”. Il caos generato dalla chiusura di via Santa Margherita per consentire i lavori di ristrutturazione del tetto di un edificio e, a seguire, quelli per il rifacimento dell’asfalto, è al centro dell’intervento del presidente di Aci Prato, Federico Mazzoni. Che torna a proporre una soluzione che da anni l’Automobile Club di Prato porta avanti. “Se invece di snobbarci con sufficienza il Comune di Prato, quindici anni e spiccioli fa quando cominciammo a parlarne, confortati dalle valutazioni dell’ Ordine degli Ingegneri, avesse riflettuto e fatto un po’ di conti, a quest’ora l’ opera poteva essere già in esercizio. Magari corredata da un bel parcheggio sotterraneo in piazza Mercatale”.
Mazzoni spiega come sia evidente il fatto che la città sia di fronte a un bivio sul nodo traffico: “O si cambia marcia o avremo casi simili a via Santa Margherita quotidiani. Il sistema è talmente fragile che basta qualsiasi anomalia, anche marginale, per metterlo in crisi. Occorre cambiare modo di ragionare sulla mobilità o i costi per la città saranno insopportabili (e già lo sono). Non esiste prospettiva di sviluppo urbano senza un tessuto connettivo efficiente. Il nostro ormai ha passato i limiti”.