Niccolò Meoni, il pratese che ha conquistato il mondo del bodybuilding

Dal Convitto Cicognini ai titoli mondiali: la storia di un atleta che ha fatto della disciplina e dei valori la sua vera forza

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Niccolò Meoni
Niccolò Meoni durante una gara

“Il bodybuilding è uno sport bellissimo, ma se sei zebra rimani zebra, se sei cavallo rimani cavallo.”

Niccolò Meoni lo dice con il sorriso di chi ha imparato a conoscersi davvero. In quella frase c’è tutto il suo percorso: la consapevolezza che il talento da solo non basta, serve la costanza, la fatica, la disciplina quotidiana. A 28 anni, il giovane pratese è ormai un punto di riferimento del bodybuilding italiano, campione europeo e mondiale IBFA, e oggi anche giudice internazionale.

Dalla palestra al sogno

Tutto comincia a Prato, tra le aule del Convitto Nazionale e la sala pesi. “Avevo 17, 18 anni – racconta – e frequentavo il Liceo Scientifico Cicognini. Giocavo a calcio e per un periodo anche a basket. Iniziai a frequentare la palestra solo per migliorare la forza, ma lì ho conosciuto un coach che ha creduto in me. Ha visto un potenziale e mi ha preso sotto la sua ala. Da semplice allenamento per stare bene, è iniziato un vero percorso.”

Il talento, la dedizione e quella fame di migliorarsi lo portano presto alle prime gare. “Il mio primo obiettivo era partecipare ai Campionati Italiani a Sapri, nel 2018, nella federazione IBFA. Arrivai secondo. L’anno dopo li vinsi, e da lì arrivarono anche i titoli europei e la Coppa del Mondo.”

Ma Niccolò non è uno che si crogiola nei trionfi: “Non mi godo molto il momento. Mi piace il viaggio, più dell’arrivo. Quando vinco, archivio subito e penso già al prossimo traguardo.”

La routine di un campione

Dietro ogni successo c’è una routine ferrea. “Nel bodybuilding lo sei 365 giorni l’anno. Non basta essere atleta sul palco: lo devi essere anche nella vita quotidiana. Le persone ti osservano, ti stimano e hanno bisogno di vedere coerenza. Per me conta prima la persona, poi il campione.”

Allenamenti doppi, cardio a digiuno, alimentazione controllata al millimetro. “È uno sport solitario e a volte estremo – spiega – fatto di sacrifici, diete ipocaloriche, allenamenti senza fine. Ma è anche una scuola di vita. Ti insegna la disciplina e il rispetto per te stesso.”

Disciplina oltre la motivazione

Quando la motivazione vacilla, per Meoni entra in gioco la disciplina. “Mike Tyson diceva: la disciplina è fare ciò che odi come se lo amassi. È così. Tutti siamo forti quando siamo motivati, ma i veri vincenti restano sul pezzo anche quando la voglia cala. È lì che si vede chi sei davvero.”

Oltre i muscoli, un’etica

La dieta per lui è parte integrante del percorso, ma anche un segno di rispetto verso lo sport. “Siamo quello che mangiamo. Oggi nel fitness ci sono troppe mode e troppi business, ma il vero bodybuilding è semplice: riso, pollo, patate, proteine nobili e costanza. Non serve seguire tendenze, serve equilibrio.”

E poi c’è la coerenza: “Io potrei concedermi qualche sgarro, ma cerco di non farlo. La testa comanda tutto: se le concedi una leggerezza, ne vorrà altre. È una questione mentale prima ancora che fisica.”

Dal palco alla giuria

Dopo tanti titoli, Niccolò oggi è anche giudice internazionale IBFA. “Per anni mi hanno invitato a farlo, ma io volevo solo gareggiare. Ora che ho raggiunto tanti traguardi, è bello poter valutare gli altri atleti, alcuni dei quali sono stati miei avversari. È una nuova prospettiva, che mi sta arricchendo.”

Il suo obiettivo ora è trasmettere i valori che lo hanno formato: “Voglio promuovere una cultura sportiva sana, fatta di etica e di dedizione. In palestra aiuto le persone a migliorarsi, non solo nel corpo ma anche nella mentalità.”

La lezione del bodybuilding

“Il bodybuilding mi ha insegnato tutto. Il sacrificio, la sofferenza, la precisione. Ma soprattutto mi ha insegnato che si vince prima nella testa, poi sul palco. I trofei passano, quello che resta è la persona che sei e la stima che costruisci nel tempo.”

E ai giovani che vogliono intraprendere questo sport lancia un messaggio chiaro: “Studiate, informatevi e tenetevi lontani dalle scorciatoie. Prima forgiate il carattere, poi costruite il corpo. È un mondo che può essere traviante, ma se lo affronti con la testa ti regala tanto.”

Oggi, tra un allenamento e un corso di personal training, Niccolò continua a lavorare in palestra a Prato, fedele ai valori che lo hanno portato sul tetto del mondo. Non parla mai dei suoi trofei, preferisce far parlare i fatti.

“Ne ho vinti tanti, ma ciò che conta davvero è essere un campione nella vita, non solo sul palco.”